Quali sono i rischi in caso di incendio di un’auto elettrica nei parcheggi sotterranei? Un dibattito aperto, in attesa di soluzioni adeguate che possano dare risposta a molti interrogativi ancora irrisolti.
Considerando i risultati ottenuti nei crash-test dei tanti veicoli a batteria, la maggiore diffusione di auto elettriche e ibride non dovrebbe aumentare il rischio degli incendi. Le statistiche confermano come le probabilità di incendio siano più basse sulle auto a batteria rispetto ai veicoli termici. Secondo i dati rilevati dalle autorità Usa (National Transportation Safety Board, Bureau of Transportation Statistics e National Highway Traffic Safety Administration) le auto a benzina si incendiano con maggiore frequenza, visti i 199.533 roghi rilevati, per una probabilità d’incendio di quasi 1.530 veicoli ogni 100 mila auto vendute. Le auto ibride, con 16.051 incendi, possono andare a fuoco con una probabilità di 3474 auto ogni 100 mila vendute; infine le auto elettriche, che hanno un rischio di incendiarsi 25 volte ogni 100 mila veicoli venduti, considerati i 52 incendi rilevati.
Il direttore di SicurAUTO.it, Claudio Cangialosi, sottolinea le criticità di queste statistiche che «non si possono prendere per buone troppo a lungo; sono tanti i ricercatori internazionali che denunciano la mancanza di database in grado di tracciare con puntualità tutti gli incendi delle auto elettriche. Senza dimenticarci che le auto elettriche sono ancora giovani e quindi meno soggette ai problemi di usura che portano agli incendi».
La conferma che il campione preso in considerazione non sia sufficiente, dal suo punto di vista, è dimostrata anche dallo studio condotto da Graham Conway, principal engineer del Southwest Research Institute in San Antonio (Texas). La probabilità di incendio in un incidente letale è: 2,44% per un’auto elettrica, 3,17% per un’auto tradizionale, 2,21% per un’auto ibrida. Il dato si basa su un numero di incidenti che confronta, ad esempio, 20 mila incidenti fatali avvenuti su auto tradizionali e soltanto 45 auto elettriche. Al di là delle statistiche, bisogna considerare che le auto elettriche prese in esame sono giovani, quindi non si può prevedere se lo scenario tra 5-10-15 anni cambierà con più auto elettrificate in circolazione. Inoltre, alcune ricerche dimostrano che batterie più vecchie possono avere una maggiore probabilità di andare in Thermal Runaway rispetto a quelle nuove.
Le situazioni in cui un’auto elettrica può prendere fuoco sono molto varie rispetto a un’auto tradizionale ICE: quanto è pericoloso posteggiarle nei parcheggi sotterranei? Le batterie al litio possono immagazzinare una grande quantità di energia che, in presenza di problemi, cercherà di uscire. In caso di cortocircuito, la batteria può incendiarsi ed esplodere. In uno spazio al chiuso, come un garage, rimediare non è semplice.
Durante l’incendio di un veicolo elettrico vengono generate oltre 100 sostanze chimiche organiche, inclusi alcuni gas incredibilmente tossici come monossido di carbonio e acido cianidrico. Servono oltre 11 mila litri d’acqua, come raccomanda Tesla per la Model S nella sua guida alle situazioni di emergenza, ovvero almeno quattro autopompe standard dei vigili del fuoco, se non di più.
Quando un’auto elettrica prende fuoco bisogna intervenire nel giro di secondi o al massimo di qualche minuto, essere preparati e utilizzare i mezzi estinguenti e protezione adeguati. Solo il 5-10% dei soccorritori in Italia è specializzato per intervenire correttamente nell’incendio di un’auto elettrica tant’è che i vigili del fuoco hanno ancora in bozza le linee guida ufficiali. Ad eccezione dei pochi progetti di formazione, che spesso vedono coinvolti direttamente i costruttori auto, questo è un campo ancora piuttosto inesplorato in Italia e nel mondo. Tesla è stata tra le prime Case a formare i vigili del fuoco USA nell’intervento su auto elettriche incidentate o a fuoco.
Oggi, nei parcheggi pubblici, il sistema antincendio più diffuso impiega i cosiddetti sprinklers, che in caso d’incendio irrorano acqua dall’alto. La soluzione per i parcheggi delle auto elettriche potrebbe consistere in un sistema di sprinklers invertito, che dal pavimento inonderebbe la batteria.
Le soluzioni esistono, come dimostra il caso delle auto a GPL che, in un primo momento, furono bandite per poi trovare soluzioni più adeguate. Al momento il dibattito è aperto anche perché - come dichiarato dalla Commissione Europea - «l’organizzazione della sosta dei veicoli, anche elettrici, non è disciplinata dalla normativa comunitaria. Rientra nella responsabilità di autorità nazionali, regionali o locali o di enti privati. Non ci sono stati casi di incendio o rischi registrati relativi a veicoli elettrici parcheggiati nei locali delle istituzioni dell’UE, mentre il verificarsi di casi in Europa in generale è puramente incidentale. La Commissione crede che non vi sia motivo per vietare l’uso dei suoi parcheggi sotterranei ai veicoli elettrici».
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