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Immagine del redattoreCSTA | Blackline Safety

I gas letali e gli ambienti confinati. Un problema troppo spesso sottovalutato

Sono invisibili, inodori, insapori, eppure sono lì, pronti ad innestare tragedie tremende. Sono i gas letali. Per fortuna, un'opportuna conoscenza della materia può permettere una lavorazione in sicurezza negli impianti che utilizzano questi materiali. Ma è fondamentale un aggiornamento e una vigilanza costante.



In molti hanno paura dei gas letali. Già il termine evoca immagini di guerre, campi di sterminio, esecuzioni di massa. Per i più moderni, la paura del gas è legata alle bombole per cucinare o per riscaldare o ai famosi “bomboloni” delle automobili, i cosiddetti impianti a GPL.

Spesso, quando si fa rifornimento, si osserva con malcelata preoccupazione quella pompa che spara gas nel nostro veicolo.

Eppure i gas letali sono presenti in molti altri contesti e sono spesso sottovalutati per via della loro “invisibilità”. Molti di essi, per definizione, sono infatti incolori e inodori.

Prendiamo due esempi: l'azoto e l'anidride carbonica. Entrambi sono usati, tra le altre cose, nell'industria alimentare ed entrambi sono protagonisti, purtroppo, di diversi casi di cronaca legati a svenimenti o addirittura morti per asfissia. In alcuni casi la tragedia è ulteriormente rafforzata dal susseguirsi di infortuni o decessi dei soccorritori che non sono riusciti a evitare le conseguenze di questo nemico invisibile.

Questi casi sono molto più frequenti in ambienti mal progettati e mal gestiti. Infatti, spesso non sono stati tenuti nella dovuta considerazione

  • la localizzazione della struttura

  • l'ubicazione, le dimensioni e le modalità di entrate e uscite

  • la necessaria ventilazione naturale

  • le specificità dei materiali e delle sostanze depositate

  • la tipologia delle attrezzature utilizzate

  • la natura del lavoro che viene effettuato.



In tutti questi “ambienti confinati” diventa davvero fondamentale una corretta applicazione delle normative previste dalla legge, ma soprattutto una costante vigilanza unita ad una corretta informazione e conoscenza delle diverse caratteristiche circostanziali e contestuali e delle relative precauzioni da attuare.

Come non ci stanchiamo di ripetere, quindi, è davvero fondamentale una Cultura della Sicurezza che permetta alle persone di evolvere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni.

Di fronte ad ogni problema, esiste un'opportuna soluzione frutto di ricerca, studio, esperienza, tecnica e responsabilità. Soluzioni che ci permettono di vivere sereni accanto a questi “nemici” invisibili, tanto da farceli diventare persino amici.

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