Non tutti i datori di lavoro assicurano una formazione sulla sicurezza e prevenzione per i propri dipendenti. L'articolo 37 della normativa D.Lgs 81/08 stabilisce, in questi casi, sanzioni ben precise che prevedono l'arresto o un'ammenda. Con l'introduzione del Job Act nel 2015, inoltre, le sanzioni sono state ancora più inasprite. Investire sulla sicurezza e prevenzione permette di evitare incidenti e infortuni nonché multe o processi penali.
L'articolo 37 della normativa D.Lgs 81/08 stabilisce che il datore di lavoro deve assicurare una formazione sulla sicurezza e prevenzione a ciascun dipendente per evitare incidenti e infortuni. Molto spesso la formazione obbligatoria è considerata una spesa superflua facilmente evitabile o addirittura un obbligo infruttuoso. Nella realtà è vero il contrario. È però fondamentale conoscere e ottenere gli strumenti e i comportamenti più adatti a prevenire i rischi ed, eventualmente, gestirli nel migliore dei modi possibili per sé e per gli altri. Investendo nella formazione si diffonde all'interno delle aziende una vera e propria cultura della sicurezza che rende un'impresa più affidabile. La legge, comunque, vieta la mancanza di formazione che spetta sempre al datore di lavoro. Anche il lavoratore è in parte responsabile; nel caso in cui non dovesse essere collaborativo, rifiutandosi ad esempio di partecipare a un corso, infatti, il lavoratore in questione potrebbe andare incontro a segnalazioni e/o richiami che possono causare il licenziamento.
Il D.Lgs 81/08 stabilisce la tipologia della sanzione per chi trasgredisce queste norme. Le sanzioni possono andare da una semplice ammenda fino all'arresto per il titolare o i datori di lavoro e i dirigenti per la mancata formazione di determinate figure professionali. In particolare:
per i lavoratori: da due a quattro mesi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro;
per gli addetti alla prevenzione incendi e addetti primo soccorso: da due a quattro mesi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro;
per il datore di lavoro che assume il ruolo di RSPP: da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro;
per RSPP (non datore di lavoro): da 3 e 6 mesi oppure l’ammenda da 2.740,00 € a 7.014,00 €;
per RLS: da due a quattro mesi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro;
per i dirigenti e preposti: da due a quattro mesi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro;
per gli addetti all'uso attrezzature di lavoro: da tre a sei mesi o ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro.
Sono davvero pochi i titolari d'impresa che conoscono le sanzioni in caso di mancata formazione dei lavoratori o della mancata designazione del medico competente. In quest'ultimo caso, per fortuna, sono sempre meno le aziende che ignorano la necessità della nomina di questa figura. Sono perlopiù soggetti riconducibili ad attività al confine o nell'illegalità.
Infine con l'introduzione del Job Act nel 2015 è stata introdotta una novità molto importante spesso sconosciuta ai soggetti interessati. All'aumento del numero di lavoratori all'interno dell'azienda corrisponde un importo maggiore delle sanzioni. Nel caso in cui un'azienda avesse fino a cinque lavoratori non formati, non cambia nulla rispetto agli anni precedenti al Job Act. Negli altri casi, invece, sono previste sanzioni maggiori che possono essere raddoppiate se la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori non formati o triplicate se la violazione si riferisce a più di dieci lavoratori senza formazione
Insomma, ancora una volta – e da tutti i punti di vista – prevenire è meglio che curare...
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