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Immagine del redattoreCSTA | Blackline Safety

Paese che vai... stesso rischio trovi

Confrontando gli incidenti causati da H2S in Italia con quelli avvenuti all’estero si notano molte analogie nella dinamica e nei luoghi in cui questi avvengono. Stesse cause, stesse circostanze e stesse negligenze.

Il rischio di incidenti causati da H2S in ambienti confinati avviene soprattutto per problemi ambientali legati alla produzione e al trasporto del petrolio o all’interno di concerie in cui è nota la presenza del gas liberato nei bottali di concia o per ristagno del gas nelle fosse per le acque di scarico. Purtroppo le cronache raccontano di numerosi incidenti verificatisi in più località italiane in cui sono state documentate morti istantanee per esposizione a idrogeno solforato. Molti di questi hanno in comune la dinamica dell’incidente e il luogo in cui è avvenuto. Di seguito qualche esempio:

  • Molfetta (BA), lavori di bonifica di un’autocisterna contenente zolfo, 5 vittime

  • Mineo (CT), pulizia del depuratore di una vasca impianto, 6 vittime.

  • Sarroch (CA), manutenzione di impianti di desolforazione di una cisterna, 3 vittime.

  • Imperia, pulizia vasca depuratore, 2 vittime.

  • Terni, travaso di acido cloridrico in una cisterna di solfidrato di sodio con residui di un prodotto contenente solfidrato di sodio, 1 vittima.

  • Sale (AL), all’apertura di una valvola, i lavoratori sono stati investiti da un forte getto che ha provocato la morte per asfissia, 2 vittime.

  • Capua (CE), esalazioni per un probabile processo di fermentazione di farmaci all’interno di un silos, 3 vittime.

  • Sarroch (CA), manutenzione di impianti di desolforazione combustione, 1 vittima.

  • Vipiteno (BZ), operazioni di spurgo di fossa biologica condominiale, 2 vittime.

  • Lavinio (RM), operazioni di pulizia nella vasca di compenso di una piscina alimentata con acqua di pozzo in una località con presenza di acque solfuree, 4 vittime.


Un altro settore di rischio particolarmente sottostimato è quello vinicolo, soprattutto durante le fasi di fermentazione del vino (mosto); si contano, infatti, importanti incidenti mortali per questo settore. In generale, purtroppo, la casistica degli incidenti gravi o mortali attribuibili all’H2S risulta di difficile definizione. In molti casi la causa viene attribuita genericamente a “formazione-esalazione di gas non specificati”.

Confrontando i dati italiani con i dati americani, si notano molte similitudini nella dinamica degli infortuni gravi e nei luoghi di lavoro in cui questi si verificano. La condizione più frequente e tipica, oltre l’accadimento in ambiente confinato, è l’associazione della immediatezza del decesso, del tipico odore sgradevole sulla scena dell’incidente e sui resti della vittima. Sono questi i criteri che rendono inconfondibile la morte da H2S che, in ambienti confinati, permettono di escludere altri agenti spesso solo ipoteticamente indicati. Alcune casistiche descritte nella letteratura straniera in epoche diverse evidenziano sempre le stesse cause, le stesse circostanze e le stesse negligenze. Infortuni mortali all’interno di concerie, aziende di trasformazione di prodotti animali, impianti fognari o in campo agricolo.

Caratteristiche comuni in quasi tutti i casi anche il livor mortis grigio-verdastro, le patologie polmonari e la congestione dei vasi submucosali e sottosierosi.


 
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